Ti piacerebbe possedere un sistema semiautomatico che ti avvisi ogni volta che stai per mangiare qualcosa che ti riempirà il viso di brufoli?
Pensa a come sarebbe vivere con un “superpotere” tipo un Alert personale che inizia a squillare e a lampeggiare come un antifurto impazzito ogni volta che ti avvicini a fritti e cioccolato, e che smetta di suonare solo quando ti sei allontanato!
Oppure immagina come sarebbe se sull’involucro di determinati alimenti “nemici della pelle” venisse apposta un’enorme segnale fluorescente color fuxia con scritto “cibo contaminato”.
Non male, vero?
Anche perchè se fosse vero che “uomo avvisato mezzo salvato”, allora almeno la metà delle fastidiose conseguenze del cibo sbagliato potrebbero essere evitate.
C’è infatti chi si ricopre di brufoli quando esagera con il cioccolato, o chi crede che acne e cibi grassi come le fritture vadano di pari passo, e chi infine considera gli odiati foruncoli l’inevitabile “sfogo” di una recente indigestione.
In passato queste “relazioni pericolose” sono state ben scandite dalla famosa pubblicità: “ma mi vuoi tutta ciccia e brufoli?”, attribuendo in tal modo la manifestazione dell’acne a eccessi alimentari o al consumo di determinati cibi (cioccolato, fritti, dolciumi ecc…).
E’ necessario però fare una doverosa precisazione: gli alimenti non hanno gli stessi effetti su tutte le persone.
Ad esempio, il cioccolato può provocare sfoghi d’acne in alcune persone mentre in altre la causa può essere il formaggio.
Sebbene ogni individuo reagisca in modo diverso ai cibi, ci sono alimenti che provocano reazioni con più frequenza.
Ecco infatti alcuni degli alimenti che hanno dimostrato di essere i meno graditi dalla nostra pelle: cioccolato, cibi piccanti, formaggio, frutta secca, burro di arichidi, sushi, latte, pizza, patate fritte, snack salati, cibi da fast food, gelato, bevande gassate.
Detto questo, ed a onore di cronaca, bisogna ammettere che sull’alimentazione e i brufoli circolano tantissimi falsi miti…
I maggiori esperti sono concordi nell’affermare che una delle cause più incisive per l’acne sono i cambiamenti ormonali, poi lo stile di vita, le abitudini sbagliate, lo stress, ed infine l’alimentazione.
Sembrerebbe infatti che l’alimentazione sia solamente un fattore aggravante il problema, non la causa diretta, di conseguenza avrebbe ben poco senso stilare una lista degli alimenti “permessi” e di quelli “vietati”.
Ciò che potrebbe invece legare l’alimentazione ad un peggioramento dell’acne, è il fatto che un maggior consumo di cibi con elevato indice glicemico può essere causa di un aumento dei livelli di insulina con conseguente aumento di ormoni androgeni che stimola la produzione di sebo.
Di qui il consiglio, di seguire una dieta che preveda un basso apporto di carboidrati a elevato indice glicemico al fine di attenuare le manifestazioni acneiche.
Ma vediamo ora quali sono glia alimenti ad alto indice glicemico.
Bibite zuccherate, yogurt e succhi di frutta addolciti con quantità industriali di saccarosio, pane bianco, prodotti di pasticceria e dolciumi alzano i livelli di insulina e quindi degli androgeni.
Questi ormoni stimolano la produzione cutanea di sebo.
L’accumulo di sebo e detriti all’interno del follicolo pilifero porta alla formazione di veri e propri “tappi”, chiamati comedoni e punti neri e favorisce la comparsa dei brufoli.
Passiamo ora alla correlazione tra acne e cioccolato.
Tra gli alimenti ritenuti responsabili dell’acne, il cioccolato è quello che viene chiamato in causa più di frequente.
Trattandosi di un cibo ad elevato indice glicemico, è chiaro che un abuso di cioccolato possa favorire la comparsa di acne e brufoli.
Tuttavia ci sono delle importanti differenze.
Se prendiamo come riferimento le creme spalmabili al cioccolato come la Nutella, si tratta di cibi ad alto indice glicemico, in quanto ricche di zuccheri, con alte percentuali di grassi e olio di palma.
Questi prodotti possono quindi essere considerati dei cibi pro-acne.
Diverso invece è il discorso del cioccolato nero fondente ad alte percentuali di cacao, nel quale il contenuto di zucchero è inferiore e dove normalmente non si trova l’olio di palma.
Altro alimento incriminato in caso di acne e pelle impura in generale è il latte.
Si è visto infatti che, maggiore è il consumo di latticini, maggiore è il numero di soggetti colpiti da questo disturbo, come pure la gravità del quadro clinico.
Il latte è risultato essere un fattore di “induzione” della lesione acneica, e di peggioramento della stessa: infatti contiene steroidi anabolici che potrebbero avere un effetto nella stimolazione delle ghiandole sebacea.
Per completezza è necessario anche rilevare che l’acne può inoltre essere aggravata non solo da fattori dietetici ma anche ambientali, cosmetologici e psicologici.
Evitare la sua comparsa quando sussistono fattori ormonali o genetici è molto difficile.
Quello su cui si può intervenire è evitare che l’acne possa peggiorare lasciando segni permanenti (cicatrici).
Secondo alcune recenti ricerche , l’alimentazione gioca un ruolo indiretto il cui effetto non sarebbe legato tanto ad un consumo di un determinato alimento, ma piuttosto all’eccesso o carenza di particolari sostanze.
Tali meccanismi comprenderebbero la capacità di aumentare la quota di ormoni maschili.
Vale inoltre la pena di riportare che qualche anno fa in occasione di uno studio medico sull’acne, ai soggetti partecipanti è stato consegnato un questionario al fine di indagare la possibile correlazione fra abitudini alimentari, stile di vita e acne.
Bene, è emerso come le persone senza acne siano risultate correlare con:
✔ un buon apporto idrico (almeno 1-1,5 litri di acqua naturale),
✔ il consumo di cibi freschi e/o surgelati,
✔ un tipo di colazione che predilige latte e cereali,
✔ il consumo di carboidrati (pane, pasta, riso e patate), di frutta fresca e verdura, carne rossa, pesce fresco, pizza margherita, formaggi freschi e olio extravergine d’oliva.
Lo stesso studio ha quindi evidenziato una correlazione fra acne e:
✔ ridotto apporto idrico
✔ consumo frequente di carne bianca, insaccati, frutta secca, formaggi stagionati, olio di semi, alimenti fritti, cibi refrigerati o precotti, cibi sott’olio, affumicati,
✔ bevande gassate zuccherine, superalcolici,
✔ grissini, orzo,cioccolata calda, margarina e burro.
L’analisi dei cibi consumati dai soggetti con acne e senza acne ha evidenziato, per i primi, un più alto apporto di lipidi, acidi grassi e colesterolo, per i secondi, un maggior apporto di carboidrati.
Poichè lo studio in esame ha preso in considerazione anche abitudini e stili di vita, si è potuto osservare che le persone senza acne non solo preferiscono una dieta di tipo mediterraneo ma svolgono anche regolare attività fisica e non fumano.
Mentre nelle persone con acne è più diffuso uno stile di vita sedentario e un’alimentazione più sbilanciata, ricca in alimenti di tipo industriale, di carboidrati semplici, grassi saturi e colesterolo.
In particolare il carico glicemico sembra svolgere un ruolo importante, da un punto di vista alimentare, nel peggioramento dell’acne.
Per completezza di analisi, va anche detto che per quanto riguarda invece la medicina olistica, da sempre viene sostenuto che una cattiva alimentazione contribuisce in misura importante all’eruzione.
Vediamo ora quali sono gli integratori contro l’Acne.
In genere, si cerca di agire su più fronti, affiancando alla dieta l’apporto di varie sostanze, come:
- vitamine, in particolare la A, E e C.
- fibre e probiotivci per regolarizzare il transito intestinale;
- detossificanti epatici come ad esempio, il carciofo;
- semi di zucca;
- lo zinco;
- antiossidanti
Se poi dovessimo stilare una dieta specifica, questi sarebbero i principi base:
✔ basso apporto di carboidrati raffinati, sale e alcolici,
✔ aumento di pesce e legumi, frutta e verdura.